Due fatti casualmente collegati tra loro: il terremoto e il Giappone.
Stamattina ero a scuola, in classe, al primo piano. Sto dettando i Voti di fine quadrimestre.
Ad un tratto la classe ondeggia in modo molto visibile e ritmico, ma non frenetico o violento.
Tutti se ne accorgono ma mi scappa "questa è una scossa di terremoto", ovviamente la maggior parte urla e va in panico.
Mi affaccio al corridoio e c'è chi non ha sentito niente, chi vuole scendere, ci guardiamo: che fare?
C'è un po di caos, ma nessun allarme viene dato. Rientro in classe e do alla classe le disposizioni in caso di allarme o di nuova scossa, riprendendo le procedure di evacuazione che sono spesso ritenute dai ragazzi solo delle istruzioni scritte su dei fogli.
A casa ritrovo l'auto della Paola, perchè è a casa?
C'è qualche bimba che sta male?
Hanno evacuato l'asilo nido e chiamato i genitori per riprendere i figli.
Erano tutti fuori in cortile con le loro piccole copertine per ripararsi dal freddo: uno spettacolo.
Giappone, terra di terremoti, oltre a convivere e ad aver strutturato case, edifici antisismici hanno anche la testa: cosa fare e come comportarsi in caso di scossa.
Ma dalla suocera ho avuto un email con alcune interessanti invenzioni dal giappone, sperando che non sia una bufala.
Chissà come funziona questa bici ripiegabile?
e di questo divano che diventa un letto a castello? Ma non si ribalta? e le altre ...
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