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Papà di due bellissime bimbe Federica e Valentina, marito dal 9 dicembre 2011 di Paola. All'inizio di una grande avventura: la vita...

sabato 29 ottobre 2011

Gramellini...41..zucca o limone?

Ogg: Gramellini


Se per caso fosse sfuggito a qualcuno:


MASSIMO GRAMELLINI - LA STAMPA Mi chiamano Medio Alto, ma il mio
soprannome è Rintracciabile. Sono quello che non può nascondersi, quello
che paga. Anche stavolta. Il governo della Libertà mi impone tasse
svedesi per continuare a fornirmi servizi centrafricani. E io le verserò
fino all'ultimo centesimo, senza trucco e senza inganno, da vero
scandinavo. Poi però rimango un italiano e allora mi si consenta di
essere furibondo.
Punto primo. Mi sono scocciato di pagare per il
funzionamento di una giostra su cui non esercito alcun controllo. Il
debito lo avete fatto voi e lo saldo io. Ma avrò almeno il diritto di
pretendere che la smettiate di indebitarvi ? A quanto pare, no. Io
vorrei che i miei soldi - frutto del lavoro quotidiano e non di una
eredità o di un gratta e vinci - servissero a finanziare le scuole e gli
asili-nido, a umanizzare le carceri, a ripulire gli ospedali, a pagare
gli stipendi degli insegnanti, dei poliziotti e dei tanti impiegati che
svolgono con impegno la loro missione di servitori dello Stato. Invece
so già che verranno gettati fra le fauci del Carrozzone Pubblico, che se
li divorerà in un sol boccone per poi rivoltarsi famelico contro di me,
chiedendomi altro cibo. So già che la politica, cioè quell'accozzaglia
di affaristi senza ideali che ne usurpa il nome, li userà per tenere in
piedi gli enti inutili, le baracche elettorali, le torme di parassiti
che campano da decenni alle spalle dei contribuenti. Non è dunque il
prelievo in sé a indignarmi. Ma la sua assoluta inutilità. In attesa di
riforme strutturali, che dopo vent'anni di chiacchiere sono ancora e
sempre «allo studio», i miei soldi serviranno solo a perpetuare un
sistema che non mi piace, a garantire la pace sociale dei furbi, non
quella dei poveri.
Punto secondo. Accetto di farmi spremere, ma non di
farmi prendere in giro. Quelli che vengono contrabbandati come tagli
alla politica sono in realtà tagli ai servizi degli enti locali, che si
rivarranno sui cittadini, cioè di nuovo, sempre e soltanto su di noi.
Punto terzo. Trovo giusto che, in tempi di crisi, chi guadagna meno di
me non contribuisca allo sforzo (anche se poi lo fa, con i tagli alle
tredicesime e alle pensioni). Mentre considero una vergogna che il
collega che guadagna quanto me, ma ha cinque figli a carico, non abbia
diritto a uno sconto. Il padre di una famiglia numerosa che incassa 90
mila euro lordi l'anno (circa 4000 netti al mese) non è un Super Ricco e
nemmeno un Medio Alto. E' un Medio Impoverito che deve già versare più
degli altri per i medicinali e le tasse scolastiche dei figli, e che da
domani non avrà più neanche i mezzi per tentare di scuotere, con i suoi
consumi, l'encefalogramma piatto dell'economia. Mi sembra incredibile
che la Chiesa, sempre così lesta a dire la sua su gay e moribondi, non
abbia saputo imporre a un governo di sepolcri imbiancati la difesa reale
della famiglia, accontentandosi di conservare intatti, anche in questa
tormenta, i propri scandalosi privilegi fiscali.
Ultimo punto (ma è di
gran lunga il primo). Mi sta bene che i poveri non paghino. Ma perché
non pagano neanche i ricchi veri? A Lugano le banche hanno dovuto
mettere fuori i cartelli: cassette di sicurezza esaurite. Segno che nei
giorni scorsi un esercito di compatrioti ha sfondato le frontiere per
andare a nascondere del denaro. Sono i signori del secondo e del terzo
Pil (il nero e il mafioso). Quelli con il Pil sullo stomaco. Gli
Irrintracciabili. Scommettiamo che il più facoltoso di loro dichiarerà
al fisco 89.999 euro? Li disprezzo. Persino più dei politicanti. Giuro
che d'ora in avanti non avrò più pietà. Chiederò scontrini a tutti su
tutto. E se mi diranno: «Ma così, dottore, non posso più farle lo
sconto», li andrò a denunciare. Poiché sono l'unico che paga, in questo
accidenti di Paese, voglio cominciare a togliermi qualche sfizio 
anch'io

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