Informazioni personali

Papà di due bellissime bimbe Federica e Valentina, marito dal 9 dicembre 2011 di Paola. All'inizio di una grande avventura: la vita...

venerdì 28 febbraio 2014

19 marzo esce il mio primo libro.


Il 19  marzo è la Festa del Papà 

Il 19 marzo è anche il compleanno di Stefano 
(mio nipote) nonché coautore del libro.

Il 19 marzo esce il mio (nostro) primo libro.

Il 19 è un numero primo.


E' iniziato il conto alla rovescia

19° giorni all'uscita.....

...vi aspetto.


A breve altre info
  e
un bellissimo "booktrailer".

Varie ed  eventuali...

Per sapere se un numero è divisibile per 19, 
si sottrae l'ultima cifra dalle altre moltiplicate per 9.  
E' divisibile se il risultato è multiplo di 19.
Esempio: per 228 si ha: 22*9=198-8=190 che è multiplo di 19, perciò 228 è divisibile.


venerdì 11 ottobre 2013

Val Badia: Corvara, La VIlla e San Cassiano

Uscita n. 9  (prog. 14)     km percorsi 778  

Km percorsi 778  

Questa lungo week-end è nato fondamentalmente da due idee:
la prima è stato un viaggio effettuato dal sottoscritto  l’anno scorso proprio in questi posti e me ne sono così innamorato che mi ero ripromesso di portare tutta la famiglia alla prima occasione possibile,
la seconda è stata la scusa di fare un po di sport agonistico (Corsa d’Orientamento).

Si parte dopo la scuola materna delle nostre piccole, con la mamma Paola che non è proprio in piena forma (e ne soffrirà per tutto il viaggio, godendo solo a metà della vacanza).
La strada è lunga, ci becchiamo un incidente dopo il ponte sull’Oglio. I pannelli  danno 2 km di coda, ma la storia è un’altra e si sta fermi per quasi un’ora. BUGIARDI.

Ci fermiamo a mangiare dopo Bolzano e poi usciamo a Chiusa, per raggiungere Ortisei: la strada  è lunghissima e stancante al massimo.
Ci fermiamo in uno spiazzo dopo San Caterina.
La mattina ci svegliamo al freddo e con camion, ruspe, auto in piena attività perché stanno sistemando vicino a noi un pezzo di torrente…per fortuna non ho bloccato l’entrata al cantiere.
Di notte non si vedeva molto bene ed ero anche molto stanco.
Lo spettacolo che però  abbiamo di fronte è bellissimo e le Dolomiti non tradiscono mai.
Si arriva al passo e poi i tornanti ci portano  a Corvara.
Ci fermiamo al centro sportivo, dove c’è un bel parco giochi per i bimbi.
Nel pomeriggio faccio la gara in una giornata bellissima e con uno scenario fantastico.
Dopo un bel giretto per il paese (niente di che come negozi e abitazioni) andiamo a mangiare al ristorante/pizzeria “Fornella”.
L’ambiente è molto carino, accogliente, il servizio premuroso, gentile ed efficiente.
Ci trasferiamo all’aera sosta di La Villa dove ho letto un gran bene.
Il giorno dopo ci svegliamo con la catena dolomitica che riempie l’orizzonte: i colori rosati, alcuni tracce di neve in quota, i verdi prati con le mucche al pascolo, i boschi di pini una meraviglia….non si può chiedere di più.
La proprietaria è molto gentile e l’aera è una continua sorpresa piacevole: i servizi sono a dir poco spettacolari, c’è una sala relax (con sedia a dondolo) e zona per i bimbi bellissima.
 Un piccolo parco gioco dietro la casa reception e uno vicino al bosco a poco meno di 200 metri completano il quadro.
Visitiamo la cittadina e alcuni negozi, (decisamente più bella e ricca), le case addobbate da montagne di fiori multicolori.
Nel pomeriggio c’è la gara in città e nei boschi limitrofi…sono in palla (o meglio in cartina) e vinco per due secondi su altri atleti specialisti e anche molto più giovani del sottoscritto.
Mamma Paola è in fase down: la tosse e la febbre gli danno poche tregue.

Dopo la cena ci trasferiamo a San Cassiano (il costo è stato di 20 euro per un massimo di 24 ore tutto automatizzato, vale l’orario d’ingresso).
Siamo al parcheggio dell’ovovia Piz Sorega.
La notte è magicamente fredda: le  stelle e la luna riescono ad illuminare, con una tenue luce le severe vette : silenziose sentinelle della notte.
In camper tengo la stufa al minimo, per tutti è la soluzione migliore e ….approvata in pieno.

Mattina
Il cielo è  nuvoloso e le piccole sono in eccitazione perché oggi prendono l’ovovia e  saliamo a 2000 metri.
Mamma Paola decide di rimanere al calduccio al camper, io e le piccole andiamo in “alta quota”.
In poco tempo si arriva al rifugio e l’area di ritrovo della gara di pizzo Sorega.
Dopo un po finalmente lascio le piccole al Kinder dell’organizzazione e mi preparo per la gara.
Il luogo è bellissimo e attrezzatissimo per i bambini: una zona di giochi con laghetti, chiuse, ponticelli, sabbia tutto da provare, poi ci sono le “solite” strutte gigantesche fatte di scivoli, scale, arrampicata, dondoli e la mitica carrucola.
Noto che hanno messi giochi nuovi: uno con un grosso alveare da cui esce un tubo-scivolo, hanno poi riprodotto, sotto l’arrivo dell’ovovia, la tana dell’orso in realtà è un vero e proprio parco giochi per i bimbi.
La mia gara è stata nel complesso molto buona, peccato per due piccole disattenzioni che mi privano del podio, ma ho corso in luoghi magici e bellissimi. Sono molto contento di questa tre giorni.
Doccia in camper e riprendo l’ovovia per andare dalle piccole, che se la sono divertita alla grande.
Il sole ritorna e lo spettacolo a 360° che si ha dalla cima è unico: la Marmolada e il suo ghiacciaio tanto per citarne una.
Decidiamo per la strada del ritorno di passare “alti” per Brunico e Bressanone.  La strada è molto più scorrevole e anche piacevole non solo per la guida, ma anche per i paesaggi molto “alpini”: tranquilli e rilassanti.
Qualche km in più, ma meno curve e stress da passo alpino.  Purtroppo prendo la bretella al lago di Garda e rientrare in autostrada a Peschiera ci facciamo una bella coda di 45 minuti…mannaggia…ma non finisce, anche in prossimità di Milano i rallentamenti sono delle vere e proprie soste….e per fortuna siamo partiti appena possibile.  

lunedì 16 settembre 2013

Vacanze estive in Piemonte e Francia


Piemonte: valli del cuneese
Francia: Crots - Volonne – Costa Azzurra
Uscita n. 7  (prog. 12)
Km percorsi 1383   media 11 km/L

Ideazione del viaggio
Questa vacanza è la nostra prima lunga vacanza in camper e così per la meta e il tragitto ho seguito alcune indicazioni:
1)      La prima parte al fresco in montagna, onde evitare anche i super affollamenti del mare a cui avremmo dedicato invece la seconda parte.
2)    Un viaggio con pochi spostamenti, senza tanti km da percorrere e le soste  preferibilmente in campeggio
3)    Un viaggio con posti  nuove da vedere per noi adulti ma anche posti “interessanti e adatti” alle bimbe.

Alla fine della mia ricerca la meta si è tradotta in un viaggio tra le valli del cuneese, la Francia Alpes per poi scendere in costa azzurra.
  
1° Tratta  Casa> ZoomTorino (Pinerolo)
Avvicinamento alle valli del cuneese, con tappa a Zoomtorino (un bioparco) per la gioia delle bimbe.
Si parte nel tardo pomeriggio appena Paola finisce il lavoro e arriviamo a notte inoltrata a Piscina vicino a Pinerolo, sotto un bell’acquazzone.
Il giorno dopo siamo i primi  e saremo anche gli unici visitatori visto che dal cielo si aprono le catarrate e viene giù l’universo di acqua……decidiamo di spostarci e avendo acquistato i biglietti online possiamo tornare entro un mese.
Sarà per la fine delle vacanza.
Un po tristi ci mettiamo in viaggio verso Cuneo e l’umore sale come le nuvole.
Arriva un bel sole e ci dedichiamo alla visita della città.
Una bella sorpresa: piacevole, “provinciale”, pulita, parchi giochi e in più ci gustiamo un ottimo gelato da Grom (da provare, all’interno una piccola saletta dove gustare i coni seduti e tranquilli).
Andiamo a visitare la biblioteca per i ragazzi ed è un’altra  piacevole sorpresa: l’ambiente e  tranquillo, deserto, così ci dedichiamo alla lettura con le bimbe.
La giornata si è messa decisamente al bello e ci spostiamo a  Dronero per la precisione a Villar con il  Parco dei Ciciu.
 Sosta camper bella, gentilissimi quelli del parco (alla sera chiusa la biglietteria ma si può visitare senza problemi).
Dopo cena andiamo a fare un giro a Dronero: paesino molto carino con il ponte del diavolo da vedere.
Il giorno dopo la giornata è decisamente estiva e ci accingiamo alla scarpinata tra i Ciciu. Ad esser sinceri siamo stati avvisati all’ingresso che la segnaletica e la mappa non sono ne chiare ne precise (tutto vero, ma non dipende da loro).
Facciamo il percorso corto (non il percorso vita) all’incontrario e alcuni pezzi non sono proprio agevoli per le nostre bimbe così piccole.
La zona “sosta panoramica” è bella e un tavolo con panche ci permette una meritata merenda.
Dopo pranzo si parte alla volta del campeggio Lu Ludach vicino a Marmora.

2° tratta  - Villar > Marmora
 
La scelta è caduta su questo campeggio perché dal loro sito abbiamo visto che c’era un accampamento “degli indiani” e in effetti c’è il “Tatanka village”.
Una serie di tende indiane disposte a cerchio intorno al fuoco.
Costruite seguendo fedelmente la tecnica degli indiani: molto suggestive ed inusuali per noi. (Le affittano per pernotti, ma dentro non c’è niente o quasi)
C’è un piccolo ma carino parco giochi per i bimbi.
La posizione panoramica e strategica del posto (escursioni a piedi o in MTB, ma non chiedete informazioni a quelli del luogo perché non le sanno dare! Quello che vi diranno sono utili solo per chi già ci abita lì non per un turista) unito a delle giornate bellissime hanno reso questo soggiorno molto bello.
A pochi minuti di camminata, sul fianco della montagna c’è il paesino di Marmora: un gioiello.
Ristrutturato benissimo, una locanda-museo all’aperto, sono così ben fatti da sembrare di esser tornati indietro di un secolo…DA NON PERDERE.
Al campeggio ci sono serate a tema e una volta hanno proiettato delle diapositive di viaggio “alternativo” di un gruppo locale.
Il padrone del campeggio (visto i 12 gradi) passa a donare uno zuccherino fatto in casa aromatizzato e molto alcolico…ma è stata una gentilezza ben gradita.
Per domenica 11 agosto la Proloco ha organizzata una camminata denominata “Forni aperti”. Si cammina per 5-7 km e ogni tanto ci si ferma in una frazione, in un casolare a gustare i prodotti: dal pane, alla focaccia, pizza, salame, formaggio e naturalmente vino rosso.
Con le bimbe chiediamo aiuto all’organizzazione che ci porta per le prime soste in auto e dopo  il primo stop culinario visitiamo la chiesetta di San Giacomo dove un prete eremita colleziona libri (ne ha ben 50.000).
Spesso (sempre è orami solo) e se alla messa ci sono + di 2 persone è sold out!
Un pezzo (sempre per le indicazioni poco attendibili) decidiamo di farlo a piedi…..”tanto la prossima sosta è lì vicino, dietro la curva” ci dicono quelli dell’organizzazione….abbiamo camminato per 45 minuti in leggera salita sotto il sole di mezzogiorno….intrattenendo le bimbe in tutti modi e a volte portandole in spalla…molto faticoso per tutti.
Arriviamo al villaggio ECO, una serie di case ristrutturate e autosufficienti molto belle e isolate dal mondo.
Il panorama che si gode qui è fantastico, compresa in lontananza la vetta del Monviso.
Per l’ultima tappa ci facciamo portare ancora in auto troppo lontana e con discesa scoscesa  e anche ritornare al campeggio “sfruttiamo” un passaggio….il tutto finisce alla sala polifunzionale di Marmora adiacente per fortuna al camping.
Dolci, biscotti e danza rigorosamente liscio o brasiliane che per via dei vestiti luccicanti delle ragazze attraggono Federica che se li vuole vedere tutti (una palla enorme per me, mentre mamma Paola e Vale sono a riposare nel camper).

3° tratta   Marmora > Entracque
 Si parte la mattina con calma, la strada è stretta e ci sono molte auto/moto in viaggio per cui devo stare molto attento. Spesa al super di Dronero e poi via verso Entracque.
Ci fermiamo al primo campeggio, quello all’ingresso del paese (in realtà le mie indicazioni da piano vacanze erano per l’area sosta …dopo il paese!!!!).
Piscina scoperta privata, gestori gentili, accoglienti e professionali; quindi di pancia decidiamo la sosta al  Camping Val di Gesso (l’area sosta  in effetti era dopo il paese, piena zeppa e al sole).
La piscina è molto particolare e spettacolare, adatta a tutti e con una bella vista sulle alte vette delle Alpi Marittime, peccato che l’acqua  non è certo calda e ogni tanto ci sono delle raffiche di vento freddo e fastidioso.
Alla sera ci regaliamo un giretto in paese (15/20 di camminata sulla pista ciclabile) con una piazzetta carinissima (sede anche del Museo Uomini e Lupi, ma ne parlo più avanti), negozi aperti (dolci, miele, la lavanda, birre speciali alla patata, formaggi , salumi, pane insomma di tutto e di più) e sono molto  gentili, rilassati insomma proprio un bel posto.
Decidiamo così di rimanere anche il giorno dopo….il programma prevede delle variazioni sul tema in corso d’opera.
Mattinata in piscina, mentre nel pomeriggio le due principesse  fanno il sonnellino di rito, il sottoscritto noleggia una MTB con seggiolino (1/2 giornata costo 8,5€) e parto con Federica verso una valle e San Giacomo a 10 km di distanza.
La strada subito da sotto la diga (imponente)  è in salita dura e i 18 kg di Fede oltre ad una bici un po piccola per me mi fanno sudare come una bestia.
Ad un bivio giro a sinistra (a destra si proseguiva per un altro lago, ma a naso mi sembrava che ci fosse troppo il dislivello e troppi KM), ma anche questa non scherza.
Dopo quasi un’ora si salita dal campeggio non si vede la meta e dalla carta sembra che sono solo a 1/3 del viaggio…mannaggia…ancora un po di salita e poi se non arrivo getto la spugna …getto la spugna…
Ci fermiamo a fare merenda al ruscello spumeggiante che costeggia sempre la strada, dove scovo anche degli ottimi lamponi.
Al ritorno passo da Entracque e vedo che stanno allestendo il mercatino serale, così al rientro al Camper buttò li l’idea al resto della famiglia: visita serale.
Paola e Fede vanno al mercatino a piedi, mentre io aspetto che la Vale si svegli dal suo sonnellino pomeridiano per raggiungerli in bici: ci ritroviamo  ad uno dei  parchi  giochi, quello con il DRAGONE.
Il mercatino non è grande e acquistiamo i biscotti al mais (buoni), il miele oltre a libricini per le bimbe alla bancarella dei bimbi del loco.
Notte passa tranquilla.

Al mattino andiamo a Entracque per visitare il museo Uomini & Lupi.
Il museo è  una sorpresa spettacolare.
Sono 5 le “stanze” che ci fanno visitare e tutte computerizzate: qui viene raccontata, da Nonno Prezzemolo, la storia del lupo, nel mondo, in Italia, il rapporto con l’uomo.
Tutto è molto bello, ben fatto a tratti sorprendente per grandi e piccoli.
DA NON PERDERE.
Poi ci dirigiamo in camper all’altro museo, quello fuori paese.
Qui, in un lungo tunnel, si entra nelle varie stanze della casa di Caterina (fotografa, scienziata, scrittrice che ha dedicato la sua vita  ai lupi)
Mentre si passano i vari ambienti, una voce narrante racconta la storia di un lupo investito “Ligabue” e poi liberato con un radiocollare e le sue peripezie…prima della sua fine.
Al termine si arriva ad una torre  di legno alta 30 metri e da lì, con molta fortuna e molta pazienza, si possono vedere alcuni lupi in cattività (non possono essere più reintrodotti in natura).
Molto vento e poca fortuna, del lupo nessuna traccia, ma le visite ci sono proprio piaciute e anche il paese Entracque vale la pena visitarlo e rimanerci un po.
(Anche qui passeggiate e attività per tutti i gusti).

4° Entracque > Terme di Vinadio
Il tempo intanto si guasta un pò, mentre pianifichiamo la strada per le Terme di Vinadio.
La strada è piena zeppa di tir….logico vanno al centro logistico smistamento acque minerali di Vinadio…
Alle 18.00,siamo all’ingresso delle terme.
C’è una grossa piscina con le luci che cambiano colore e questo affascina le bimbe, acqua calda, tavolette un po sdrucite …. tutti in acqua a rilassarci e a divertirci.
Bella anche la piscina all’aperto, peccato le nuvole basse.
Suggestiva invece la grotta, mentre per andare alle “grotte del sudore” ho attraversato l’hotel e sono salito fino al 3 piano….una passeggiata fatta in costume….che freddo.
Qui delle piccole grotte scavate nella roccia sono come delle piccole saune: l’acqua caldissima sgorgava dalle pareti e si suda di bestia.
Peccato che il tutto è un po’ dimesso, lasciato andare, i muri scrostati, le porte rotte, il pavimento della piscina mezzo sollevato…peccato…
Nonostante l’intensa attività della giornata, pensavamo che l’acqua calda annientasse le due pargole e di portarle al camper semisvenute…invece non solo sono pimpanti, ma hanno una fame da LUPI…..sarà mica un caso……
  
5° Terme di Vinadio > Colle Maddalena
15 agosto….la giornata è uggiosa, fredda e umida e il paesaggio che si vede la mattina è un po triste…
Così decidiamo di cambiar aria e provare al colle Maddalena: nelle previsioni era una probabile sosta, ma tutto dipendeva dal tempo.
La strada diventa un  incubo perché Federica per ragioni inspiegabili fa scenate pazzesche tanto che mi devo fermare al paese della Belmondo, dove ci sono dei giochi, il bagno e scarico il WC per farle sfogare un po, ma dobbiamo ancora affrontare i tornanti….
Stiamo salendo ai 1996 metri del passo il sole e il panorama è bellissimo.
Finalmente il laghetto e nonostante un bel vento “ventoso” scendiamo alla ricerca delle marmotte…dagli altri diari sembra che ci siano più marmotte che persone e invece quasi niente..forse perché c’è in giro il mondo!
Il pomeriggio è dedicato al relax e verso il tramonto decido di fare una corsetta in salita.
Estasi pura, silenzio, montagne maestose, panorami a 360 gradi e il ginocchio che tiene.
Prima di partire a correre ho prenotato al rifugio (ex dogana) e i gestori sono molto simpatici e gentili. La cena è buona e si respira il tipico clima da rifugio di montagna.
In camper sotto le coperte per una tranquilla notte a 2000 metri.


6° Barcellonette e lago di Serre - Poncon
Stamattina al risveglio ho dato un colpetto alla stufa….faceva proprio freddo.
Fuori non c’è vento e neanche una nuvola: stanno arrivando frotte di turisti pronti ad affrontare i mille sentieri.
Entriamo in Francia e dopo una breve discesa sostiamo per alcune ore a Barcellonete (appena prima della zona pedonale sulla destra c’è  un bel parco sede anche di un museo e con giochi per bimbi).
Proseguiamo fino alla deviazione per Crots (Embrum), qui la strada si fa stretta e piena di curve, ma gli scorci che si hanno ripagano il disagio (un po meno per mamma Paola che soffre le curve).
Il lago artificiale è enorme e superato il paesino dove c’è il ponte che lo attraversa cerchiamo il campeggio…nell’altro senso c’è una coda pazzesca (almeno 6 km)…arriviamo al campeggio municipale La Garenne : ore 13.00 chiuso per pausa pranzo e cosi facciamo anche noi.
Il lago è meta per gli sport d’acqua e vento, la spiaggia è sorvegliata e delimitata in acqua da boe, ma l’acqua è fredda.
Ceniamo fuori dal camper (prima volta in questa vacanza) sotto una luna piena affascinante, ma il giorno dopo decidiamo di levar le tende…pardon il camper.
Partiamo presto per paura della coda…che non c’è e ci godiamo il ponte tranquillamente.

7° Crots >  Sisteron  - Volonne : camping L’Hippocampe
La strada  è piacevole e scorrevole: piena di negozi di frutta e verdura locali (fate una sosta perché la mercanzia vale la pena e anche i prezzi), alcune code per riuscire ad attraversare bellissimi paesini non ci infastidiscono ne rallentano troppo.
Arriviamo a Sisteron e dal quel poco che vediamo  vale la pena fermarsi e farsi un giro (ci mettiamo un punto di domanda …forse nei prossimi giorni?).
Gran caos e coda per attraversala e arrivare cosi a Volonne e al nostro campeggio.
Campeggio a 4 stelle e le vale tutte: per festeggiare ci prendiamo una piazzola da 130 m2 molto bella: Siepe attorno, alberi che fanno ombra, acqua potabile e siamo vicino ai servizi.
I soldi spesi sono ben spesi sotto tutti i punti di vista: piscine per tutti i gusti con anche due scivoloni lunghi, market, pizzeria ristorante, animazione da villaggio turistico, impianti sportivi, due parchi giochi per i bimbi (uno troppo al sole), noleggio di tutto e di più, sulle rive di un lago/fiume con attività sportive, bagni con doccia calda e carta, sempre puliti ed in ordine (oltre a quelli dedicati ai piccoli), serate danzanti, di film, di intrattenimento vario e nonostante questo alla sera regna un silenzio pazzesco.
Gentilezza finale: se volevi lasciavi la piazzola alle 12, ma potevi rimanere in campeggio e usare la piscina e tutto il resto anche nel pomeriggio.
Qui ci concediamo giornate di relax in piscina, di passeggiate, di gioco, alla sera grande festa di presentazione della settimana (da sabato a sabato)e aperitivo offerto dallo staff.
Le piccole sperimentano per la prima volta una “montagna di zucchero a velo”.
Vale non ne è molto entusiasta, mentre a Fede piace.
  
8°  Volonne > Costa azzurra -  Grimaud: camping Les Mures
Facciamo un piccolo taglio tattico a livello di Manosque passando per Vinon e in salita, ad un’area sosta, ci fermiamo per mangiare.
Si scende poi a St-Maximin per proseguire fino a Brignoles (tutta strada statale ben tenuta e con poco traffico). Diritti fino a Le Muy e qui il taglio spettacolare per scendere a Ste-Maxime.
Siamo nel primo pomeriggio e la strada costiera è un delirio di auto, per fortuna non dobbiamo fare tantissimi kilometri per arrivare al campeggio Les Mures.
Troviamo un posto e piazziamo il camper, per poi andare in spiaggia attraverso un tunnel del campeggio (molto basso e non dei più puliti e ben tenuti insomma un biglietto da visita non bello rispetto all’ingresso del camping tenuto alla perfezione e bellissimo).
La spiaggia è ampia e di sabbia bianca, fine, ma c’è il delirio di persone fuori e in acqua e un forte vento fastidioso.
Facciamo un bagno, ma l’acqua è “sporca” di alghe, sabbia e chiazze di nafta e altro vista la presenza massiccia di navi a motore di tutti i tipi e di tutte le grandezze.
Il panorama merita perché abbiamo di fronte la famosa Sant Tropez, ma quello che mi colpisce di più e il numero elevatissimo di Yacht enormi.
Insomma come primo impatto siamo ampiamente sotto la sufficienza, ma siamo stanchi dal lungo trasferimento e aspettiamo a dare giudizi definitivi domani.

Mi sveglio presto e con le bimbe vado in spiaggia…è tutto un’altra cosa.
L’acqua è bella limpida e tranquilla, pochissima gente in spiaggia (anche qui passano a pulire con il trattore) insomma si sta bene….giochi di mare a tutto spiano..facciamo conoscenza con altri bambini italiani (è pieno)…
Un po patetici e fuori luogo i ragazzi dell’animazione che fanno ginnastica in acqua alle signore (tre, quattro in totale)  con musica da disco un po tamarra…che rompe tantissimo l’atmosfera.
Verso mezzogiorno ricomincia il delirio  su tutto e noi andiamo a pranzare.
Nel pomeriggio stesso discorso di ieri e non ci piace proprio.
Vale sta collezionando ogni giorno una caduta o un piccolo incidente che lascia delle piccole ferite: sul naso, sulle ginocchia, sulle braccia…insomma un “disastro”.
Riproviamo a telefonare al campeggio Royal di Agay e finalmente ci dicono che c’è posto…lo blocchiamo e domani si parte subito.
  
9° Grimaud > Agay: camping Royal.
Basta la notizia per  farmi cambiare umore visto che nonostante le belle mattinate il tutto non mi fa impazzire…
La strada sulla costa all’inizio è piena di gente, ma mano mano si viaggia bene.
A St Raphael troviamo un benzinaio con il prezzo + basso e facciamo il pieno (è il primo pieno).
Distratti dalla bellezza dei posti superiamo il campeggio e così richiamiamo per farci dare ulteriori indicazioni (i proprietari sono toscani e quindi non c’è problema di lingua).
Campeggio molto piccolo e oltrepassata la stradina si è in spiaggia.
Inutile descrivere la spiaggia basta vedere la foto: un gioiello (qui ripresa prima del sorgere del sole).
La sabbia è un po granulosa e rossa come le rocce, acqua abbastanza limpida a riva ma spettacolare al largo oltre le bocche (ogni mattina arrivano  gruppi di sommozzatori per le immersioni….ho detto tutto).
Ci facciamo un bel bagno, poi una lunga doccia calda e un piattone di cozze e fritto misto prenotate al ristorante Titikan.
E’ sulla spiaggia, ambiente o location molto carina, lo spettacolo serale è spettacolare…le pizze ce l’hanno sconsigliate, le cozze sono discrete il fritto un po meno.
Stasera abbiamo la luna piena proprio nel mezzo della nostra piccola laguna, una leggera brezza e una breve passeggiata notturna prima della nanna.
La mattina mi sveglio presto e salgo di corsa in cima al promontorio (126 metri), dove c’è un faro (radio faro) della marina francese.
Questo promontorio è fantastico, infatti fa parte di un gruppo di parchi naturalistici francesi oltre ad esserci ancora le postazioni militare della II guerra mondiale il tutto spiegato da cartelli, segnavie e i codici QR:  insomma tutto ben fatto per  il turista moderno…uguale uguale all’Italia.
L’alba non è spettacolare, ma il panorama che si gode con il gruppo rosso dell’Esterel è fantastico.
Ritorno in spiaggia e decido di farmi una nuotata prima di fare vita di spiaggia.
E’ arrivata un vera e propria Task Force di pulizia: 6 uomini (non di colore e solo un paio “anziani”, 1 camion della nettezza urbana e un trattore con frullatore/pulitore/lisciatore della spiaggia.
Lavorano per più di 30 minuti e non solo la spiaggia, ma anche i servizi e la doccia. INCREDIBILE, bravissimi.
La spiaggia è un semicerchio grande circa 150 metri e largo al massimo 25 metri e nei giorni successivi li vedo in tutte le spiagge, spiaggette della zona dove fanno lo stesso.
Giornate di mare, di bagni, di giochi con la sabbia e di amicizie con i bambini italiani (anche qui ce ne sono parecchi).
La sera decidiamo di pranzare presto per salire al belvedere e gustarsi il tramonto da una parte e veder salire la luna dall’altra.
Con calma affrontiamo la salita (ripida)…per il tramonto arriviamo tardi anche se i colori vivaci incantano le bimbe…peccato che un vento fortissimo ci fa scappare via e solo in basso ritornati alla spiaggia abbiamo la visione della ….“LUNA ROSSA” sul pelo dell’acqua.
Io e Vale ci facciamo un bel bagno, mentre Fede risente dell’acqua fresca ed esce subito.
Indimenticabile questa nuotata notturna.
Un’altra sera al ristorantino c’è un trio musicale, si balla sulla sabbia, si canta, si gioca.
Una mattina corro fino ad Agay e la strada costeggia la costa con tante spiaggette molto carine (la nostra comunque rimane unica e speciale…DA PROVARE).
Trovo una Bulangerie e acquisto pane di vari tipi e dolci di vari tipi, visto che il market davanti al campeggio è un po scarso.
Una  sera c’è stato un tempaccio bruttissimo, sul mare verso nord si vedevano lampi e saette oltre a nuvolosi neri, il giorno dopo il cielo si presenta più azzurro del solito, l’aria è fresca e l’acqua “gelida” tanto che, pur essendo domenica e con la spiaggia piena, in acqua ci vanno in pochissimi.
I giorni passano lievi e piacevoli, ma arriva anche il nostro turno di partire per tornare in Italia.

10° Agay > Colle tende > Pinerolo (ZoomTorino)
Ci hanno consigliato di fare la strada costiera prima di entrare in autostrada e in effetti ne vale la pena.
Calette, le rocce rosse, il mare azzurro, il sole, sono pochi km, ma molto intensi di emozioni.
A Cannes entriamo in autostrada per uscire a Ventimiglia e fare La valle Roya e il Colle Tenda.
Strada bella, ma piena di curve e ci becchiamo pure un bell’acquazzone di fine agosto, fine estate e fine vacanze…
Al passo fa freddo. Il semaforo è rosso, si passa a senso unico.
Ritorniamo definitivamente in Italia.
In un primo momento sembra che vinca il sole, così sostiamo a Vermate (dove ci sono dei murales su Pinocchio) e quando siamo pronti per scendere arriva  il temporale.
Mestamente si riparte alla volta delle Piscine.
Sole, pioggia, sole, pioggia in un’alternanza continua fino a Pinerolo.
Sostiamo a Cavour per la cena e troviamo una pizzeria carina “Il cartoccio” dove gustiamo un’ottima pizza, ma anche il ristorante deve essere buono.
Il paese offre anche  un sacco di gelaterie artigianali (quella che ho provato io è nuova, bianco e lilla i colori, luminosa, con i gelati nei recipienti tipo Grom e alcuni gusti spettacolari) e un piccolo ma grazioso centro storico.
Per la sosta notturna stesso posto collaudato dell’andata, ma la pioggia sul tetto del camper non porta niente di buono….
La mattina invece è tutto sereno e fresco sembra una bella giornata di fine aprile.
Finalmente visitiamo questo Bioparco e nel complesso ne valeva la pena per tanti motivi: in ogni habitat a determinati orari ci sono degli esperti che in 25 minuti ti danno un sacco di info sugli animali oltre a vederli da vicino. Bello e spettacolare il volo dei rapaci.
Affascinate e sempre “dolce” la vista delle giraffe, se poi si va al balcone finalmente si possono vedere negli occhi….
Un po tristi forse la zona tigri…ma c’è anche da dire che questi felini come altri per la maggior parte del tempo in natura dormono…e quindi qui nel parco che hanno cibo assicurato e facile non vedo perché devono dannarsi.
Simpatici e divertenti i lemuri: ci stai in mezzo a loro…ma attento alle borse dove cercano cibo senza tanti complimenti…tipo le scimmie.
Dopo la mattinata dedicata alla visita dei vari habitat siamo andati alla piscina…un po di delusione rispetto alle foto e alle aspettative.
La ricostruzione si vede molto (troppo) che è finta.
La spiaggia è di granelli di sassi bianchi e l’ingresso in acqua è di cemento granuloso, l’effetto è della sabbia, ma il contatto con i piedi è tutt’altro che piacevole.
Si sosta solo se paghi due ombrelloni (18 euro) se no fuori nel prato…  Due piccole finestre si affacciano alla vasca dei pinguini, non sono molto grandi e non sempre si vedono i pinguini nuotare.
Purtroppo il tempo non ci ha aiutato visto che l’acqua è fredda, e il sole ha deciso di prendersi un po di riposo.
Così ci rivediamo i volatili e altre lezioni sugli animali che non avevamo assistito al mattino.
Un piccolo spazio giochi un po dimesso e con pozze d’acqua ha permesso alle bimbe di sfogarsi un po.
Anche quest’ultima tappa del viaggio preventivata è stata fatta.
Nel complesso più o meno le mete sognate, ipotizzate sono state viste con anche una certa flessibilità in corso d’opera….
Conclusioni
Credo che alla base di tante cose (in generale) occorre sempre un minimo di preparazione, di studio, di ricerca, di domande e soprattutto di amici che ti diano le dritte giuste….
Dopo tanto tempo di studio ero comunque un po “preoccupato” per questa vacanza, non tanto per quella in Italia, ma il viaggio in Francia. Il fatto che non avevo poi mai visitato queste zone mi metteva un po di ansia legato anche al fatto che ero responsabile non solo del viaggio e delle aspettative e desideri di tutta la famiglia.
Alla fine penso che questo viaggio sia stato il giusto mix per tutti e le premesse all’inizio del viaggio sono state per la maggior parte soddisfatte…
Abbiamo avuto fortuna di trovare quasi sempre tempo bello, nessun inconveniente al mezzo, nessun incidente ai partecipanti, nessun “sold out”, tante persone gentili e che abbiamo vissuto 3 settimane ricche sotto tutti i punti di vista.
Spero proprio che altri possano trovare spunti e un piccolo aiuto (è lo scopo principale)  da questo mio diario per i loro viaggi.

NB :

Un grazie particolare ad Alessandro Malusardi e alla guida delle valli cuneesi Roberto Pockaj