L’intreccio è il destino? Un film, un libro e un viaggio in India a Goa?
Nelle “non serate” passate davanti alla TV ma molto più piacevolmente a raccontare storie e fatti a Federica abuso del DVD come registratore e memorizzo sul suo capiente disco fisso una quantità di programmi che vorrei vedere.
In uno dei rari momenti di calma e mentre affronto gli esercizi per la fisioterapia della spalla mi sono visto (a pezzi, ma comunque alla fine sono riuscito nell’intento) a vedere questo film di cui avevo tanto sentito parlare e letto anche un libricino. Il tutto si è andato a sovrapporre al libro di D. Lapierre e ai ricordi di viaggio in India sulle splendide spiagge di Goa.
Che dire se non che l’India stupisce e affascina come non mai, bello il film e bellissimo il libro.
India e questi slum, questa povertà assoluta, questo affollamento di zone da primato del mondo, questi bimbi da subito al lavoro, che dormono per strada, che vivono con poco.
Non è facile descriverla, raccontarla ma basterebbe una sola giornata lì anche da solo spettatore e tutto si ridimensiona e prende un altro aspetto.
Il libro racconta i tanti anni passati dall’autore in quella terra, i tanti soldi che ha portato per le opere di bene, ma anche contrasti, la durezza dello scontro tra religioni, caste, stati e i grandi personaggi, il colonialismo.
E tanta gente che tramite i suoi libri e film dona soldi e tempo per dare una speranza a questo popolo e soprattutto ai bambini.
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