voto: 6 1/2 voto: 5
Fino ad ora ho sempre pubblicato resoconti di libri che mi sono particolarmente piaciuti e ho taciuto su quelliche non lo sono stati. Ma nel bene o nel male perché non dire due cose anche su questi libri.
L’ultimo di Andrea Vitale è da 6 ½. Pur essendo un libro che si legge molto bene. I capitoli brevi così poi anche leggere poco tempo per volta, la trama si svolge in luoghi vicini e conosciuti anche se nel periodo fascista.
Quello che mi convince poco è lo stesso intreccio degli ultimi libri, dove si cambia il filo conduttore ma la sostanza poi è la stessa. Tenendo conto che ne sono usciti a raffica è ovvio che la novità non c’è più, che le idee sono più diluite, i personaggi un po ripetitivi o poco reali.
Di tutt’altro storia il libro Diari di bicicletta di David Byrne cofondatore dei famosi Talking Heads.
L’ho preso pensando ai “classici” diari di chi va in bicicletta per il mondo: un mezzo ne lento come a piedi ne veloce come le auto.
Tratta soprattutto delle città del mondo, ma l’aspetto principe è il discorso architettonico, viabilità, arte, moda …troppo spesso un trattato molto tecnico e specifico con un sottofondo molto triste e melanconico se non depressivo. Nei primi capitoli sulle città americane ero più contento a guardare la nebbia fuori dalla finestra o la pioggerellina sotto cieli grigi di piombo. Il tutto corredato da foto in bianco e nero
Forse avevo altre aspettative, ma dopo un po l’ho letto “in diagonale” per vedere se più avanti c’era dell’altro. In effetti a volte si pteva leggere in maniera più piacevole...a volte