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Papà di due bellissime bimbe Federica e Valentina, marito dal 9 dicembre 2011 di Paola. All'inizio di una grande avventura: la vita...

sabato 18 agosto 2012

Steve Jobs - Walter Isaacson



Voto 7
In vacanza il libro è un ottimo compagno di vacanza
e visto il tempo a disposizione tra i tanti libri portati (piccoli, medi e grandi)
mi sono preso anche questo "mattoncino" sulla vita di Steve Jobs.
Potrei scrivere un libro tante sono le cose che mi hanno colpito,
affascinato, inorridito, sorpreso, ma vedo di rimanere in poche righe.
Sicuramente è un libro da leggere perchè non è stato nascosto niente
di quello che è stato nel  bene e spesso anche nel male.
Si capisce di più sulla storia dei PC dei sistemi operativi e delle altre
invenzioni tecnologiche.
Ad esser sinceri la parte centrale del libro mi ha messo in uno stato
di agitazione, stress, non sonno che avevo quasi deciso di lasciar perdere, poi
la situazione è migliorata (con il suo ritorno all'Apple) e sono riuscito a finirlo.
Rispetto ad altre biografie qui ho trovato a profusione (troppo) il discorso su
scontri di potere, doppiogioco, spionaggio industriale, il sommerso, le lotte intestine
sempre un po difficili da rendere e secondo me non so se sono oggettive visto la  distanza di tempo
in cui sono successe.
Ora guarderò con altri occhi Apple e i suoi prodotti, ma anche la vita.
Come al solito ci sono tantissime cose che vorrei citare:
pag 581
parla della scuola (in Italia scatenerebbe un putiferio inimmaginabile)
e dice che:
"gli insegnanti devono essere trattati come dei professionisti,
 non come gli operai di una catena di montaggio (fin qui OK a parte
il nostro illustre con le sue tre I: impresa, internet e inglese e
i debiti o crediti)
I dirigenti ( ma aggiungo io non quelli che abbiamo oggi che
sulla carta sono dei dirigenti ma nella realtà ex insegnanti
messi in un altro ruolo con spesso grandi capacità di fare danni)
devono essere messi in condizione di assumere
o licenziare sulla base delle capacità degli insegnanti.
Le scuole devono essere aperte fino alle sei del pomeriggio
e undici mesi all'anno..(in Italia apriti cielo)

altra citazione
secondo lui fino ai 30 anni si può essere creativi poi si diventa come
la puntina in un solco di un vecchio LP a 33 giri...si continua su quel solco
senza mai uscirne se non quando si arriva alla fine...

anche se dopo aggiunge che superati i 50 ha ritrovato
ancora la creatività e la voglia di fare...
confido in questo visto che anch'io sono arrivato ai 50....

Nei suoi prodotti non c'è il tasto off/on....
come conclude il libro dove un click spegne la vita e non ci sei più.


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