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Papà di due bellissime bimbe Federica e Valentina, marito dal 9 dicembre 2011 di Paola. All'inizio di una grande avventura: la vita...

domenica 20 gennaio 2013

Prendo la bici e vado in Australia- Francesco Gusmeri

Voto: 8 (per l'impresa darei un bel 10)
Solo leggendo il titolo me lo sono preso ...da non credere...non va al bar o sulle dolomiti in bici, ma dall'altra parte del mondo...
Partenza da Brescia centro il 5 maggio 2007 e arrivo a Melbourne il 5 settembre 2008
km fatti 30855
dislivello complessivo 167 250 metri
Giornate di vento 162 con 129 contrario e 33 favorevoli
giornate di sole 327
giornate di pioggia 44
giornate variabili 103
giornate di neve 1
giornate di nebbia 1
Qui sotto il suo itinerario...pazzesco ...e tutta in solitaria!!!!
Avrei preferito un maggior dettaglio con cartine per ogni nazione o per ogni continente sarebbe stato più facilmente leggibile e avrebbe reso più evidente il numero di Km macinati!


Il libro scorre bene, si fa leggere, una parte finale con tante foto e tutta una serie di notizie diciamo tecniche sul viaggio completano e arricchiscono il prodotto.
Come unico appunto direi che in poche pagine si fanno centinaia di km...meno di 200 pagine per raccontare qualcosa come più di un anno e 30 mila kilometri fatti . 
Una pagina per 150 km circa, quindi diciamo quasi due tappe...
...di cose viste, conosciute e fatte credo che ne abbia vissute tantissime, ma sono state"riassunte" un po troppo.
Tenendo conto poi che ha attraversato paesi con culture, storie, persone veramente diverse tra di loro con un  ritmo lento legato alla bici, qualche pagine in più ci poteva stare senza appesantire il tutto.
Prima cosa che mi ha colpito è che  ci sono in giro tantissimi ragazzi (e adulti) che viaggiano in bicicletta facendo dei mega tuor. 
Girando poi su internet ho trovato e scoperto uno nuovo mondo.
Ci sono blog, siti, tour che affrontano il mondo delle due ruote  come viaggio, scoperta, esistenza, meditazione......
Seconda cosa che oramai ritrovo sempre più spesso nei vari libri: non far morire i sogni  che si hanno.
Quelle pulsioni che partono dal nostro profondo e che, se non vengono vissute o almeno tentate,  rendono la vita più vuota e meno vissuta. 
Una vita passata e non vissuta in prima persona.
Adesso  Francesco è partito per il Marocco per 45 giorni di pedalata, pubblica su la Repubblica e quasi senza preparazione, mentre il viaggio fino all'Australia l'ha costruito in 5 anni di duro lavoro e privazioni.


2 commenti:

  1. Tu dici che queste pulsioni, che ti spingono a compiere, o almeno a tentare, queste imprese, se non seguite rendono la vita più vuota e meno vissuta... io però penso che anche chi fa queste cose, ha la sua parte di vuoto... la famiglia, gli affetti da lasciare... o forse non li ha proprio, per questo parte senza ripensamenti... da qualche parte il vuoto c'è, non si può avere e fare tutto nella vita, a qualcosa devi rinunciare, è questione di scelta.

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  2. Buon spunto di riflessione...concordo che è questione di scelta, ma spesso si lascia "morire" quei sogni che renderebbero non solo più felice in prima persona, ma anche le persone che ti stanno intorno...
    I sogni o queste pulsioni non sono e non volevano essere "i viaggi", partire ecc, ma anche il lavoro, la famiglia, gli amici e tutto il resto dal più piccolo al più grande.
    Non ho potuto scrivere di più, ma la sua partenza era legata a tanti fattori...sembrerà strano ma in quel di Brescia nel 2013 chi non è "omologato" in un certo "range" ha una vita difficile (anche in famiglia) e così visto la mancanza del rinnovo contratto lavorativo decide di partire per realizzare un sogno e una ricerca del più profondo...
    poi ognuno lo trova dove vuole e come vuole...
    sulla scia mi sono preso altri due libri su viaggi in bicicletta a Santiago (il famoso cammino)e uno che tocca i paesi della comunità europea.

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